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Finanziaria 2019: premiare l'impegno degli italiani all'estero, pionieri del Made in Italy

Aggiornamento: 19 ago 2022

Il mio intervento al Senato per il Bilancio, chiedo più fondi per consentire alle comunità italiane nel mondo di continuare il loro lavoro di ambasciatori della nostra cultura, lingua e tradizione.


Signor Presidente, cari Colleghi


in questo intervento intendo approfondire alcune questioni trattate in questa legge di bilancio e che riguardano le comunità italiane nel mondo.


Malgrado le poche risorse finanziarie a disposizione, i nostri connazionali all'estero possono ritenersi soddisfatti dalla reale attenzione che questo Governo ha voluto dare, una reale attenzione provata dai fatti, un cambio di direzione rispetto all'anno passato.


Un segnale forte dell’interesse del Partito Democratico e del Governo per la diffusione di lingua e cultura nel mondo; rispetto per organismi di rappresentanza (Comites e CGIE) di sicuro valore per le nostre Comunità e per la rappresentanza parlamentare.


Voglio qui sottolineare che le somme stanziate a beneficio delle nostre Comunità all'estero rappresentano un investimento per il nostro Paese.


Già nel passato i nostri connazionali all’estero sono stati i pionieri per l’acquisto di prodotti Made in Italy ed hanno insegnato ai loro nuovi vicini di casa la bontà e qualità dei prodotti italiani. In altre parole, signor Presidente, hanno promosso grandi campagne di penetrazione di mercato che, in loro assenza, sarebbero costate molto care alle aziende italiane.


E non è finita qui. L’amore e attaccamento all’Italia sono stati trasmessi dai giovani di ieri ai figli e nipoti che oggi sono perfettamente integrati nelle società ospitanti e ricoprono ruoli importanti in tutti i settori della società, anche nei centri decisionali.


In poche parole, le comunità degli italiani nel mondo sono state e continuano a essere una grande risorsa per l’Italia.


Con l'approvazione di nuovi fondi per la diffusione della lingua e cultura italiana non faremo altro che aumentare l'interesse dell'Italia all'estero valorizzando e promuovendo il Sistema Italia fuori dai confini nazionali tutto questo a beneficio del Made in Italy e dell'export italiano.


È in questa ottica che abbiamo affrontato i temi che riguardano le nostre comunità in questa legge di bilancio.

Una nuova logica sottolineata dall'approvazione di nuove risorse per la rappresentanza degli italiani all'estero, Comites e Consiglio Generale degli Italiani All’Estero.


Organi istituzionali composti da persone, che si impegnano volontariamente nelle attività di promozione dell'Italia nel mondo, che in questo caso hanno avuto un giusto riconoscimento e supporto.


E ancora, attenzione al Sistema Paese e alle Piccole e Medie Imprese con l'approvazione della proroga del credito d'imposta per la partecipazione delle Piccole e Medie Imprese a fiere internazionali.

Tutti risultati ottenuti grazie al lavoro di squadra portato avanti dai relatori in Commissione, dal Partito Democratico, dagli altri Gruppi di maggioranza e dal Governo.


Alcuni temi sono rimasti in sospeso. Fra questi, il reinserimento della tassa IMU per i nostri pensionati all'estero. Indubbiamente è un grande passo indietro su una norma voluta e attuata dai governi del Partito Democratico. Su questa questione c'è tutto l’impegno mio e del Partito Democratico affinché il Governo possa trovare una soluzione ai problemi che hanno causato questa decisione. Io sono convinto, che dobbiamo andare oltre. L’esenzione o comunque una riduzione delle tasse sulla casa per gli iscritti AIRE, rappresenta un incentivo economico che favorisce i flussi di turismo di ritorno e investimenti dei nostri connazionali all’estero, specie in parti del paese a rischio di spopolamento che genera una significativa sul prodotto interno lordo. Le minori entrate fiscali rappresenterebbero un investimento sicuramente più che compensato.


Un altro tema su cui dobbiamo riflettere seriamente nel futuro è su come riuscire a fare sistema con i nostri giovani ricercatori che operano all'estero. Stanno facendo un ottimo lavoro e ottengono risultati eccellenti. I motivi che li hanno costretti a lasciare il nostro Paese sono strutturali e richiedono tempo per essere risolti. Nel frattempo, però, abbiamo il dovere di aiutarli nel loro lavoro e fare tesoro delle loro conoscenze. Occorre investire valorizzando il loro lavoro e promuovendo programmi di collegamento per coinvolgerli e renderli partecipi in progetti di collaborazione con le aziende, i centri di ricerca e le università italiane.


Potrei continuare a lungo ma tempo e luogo ci impediscono di farlo. Spero che tutti noi riusciamo a trovare nelle prossime settimane l’occasione per riflettere su questi temi.


Intanto, e concludo, posso dire che in questa legge di bilancio è stata fatta una scelta strategica di investimento sugli italiani nel mondo, scelta che deve continuare a essere coltivata nei prossimi anni con la collaborazione del Ministero degli Esteri, insieme ad altri Ministeri fra cui quelli della cultura, istruzione, sviluppo economico, lavoro e previdenza. Colleghe e colleghi, credetemi, a beneficiarne non saranno solo le comunità degli italiani nel mondo ma anche e soprattutto l’Italia e il futuro dei nostri figli.



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